3 consigli per superare un fallimento lavorativo

Fin da bambini, ci hanno sempre detto che è cadendo che si impara a rialzarsi. Eppure, quando si diventa grandi, alle volte, si fa fatica a rimettersi in piedi, soprattutto dopo una caduta in cui ci si provoca più di qualche livido. Il fallimento, però, è parte integrante della vita, ti fa crescere, ti fa capire dove sbagli, e ti spinge a migliorare. Esistono vari tipi di fallimenti, e ognuno di essi ha un peso diverso. C’è il fallimento amoroso, quello che riguarda i rapporti umani, ma c’è anche il fallimento lavorativo. Nessun ostacolo è così grande da non poter essere superato e, dunque, sappi che è possibile risollevarsi anche da un fallimento lavorativo, e tornare più carico di prima. Puoi seguire dei piccoli consigli, che ti aiuteranno in casi come questi.

Accetta le tue responsabilità e non identificarti nel fallimento

Il giudice più severo di te stesso sei proprio tu. Non c’è nessun altro che può o deve farti sentire un fallito, ma il modo in cui ti vedi allo specchio influenza molto il tuo modo di essere. Quando ti senti di stare per fallire o di aver fallito, fai un esame di coscienza. Non cercare, subito, un escamotage che ti faccia attribuire la colpa della tua caduta a qualcosa o a qualcuno che non sei tu. Ammettere le tue responsabilità è il primo passo per procedere verso una “guarigione”. Non incolpare i tuoi colleghi, il tuo capo, o chiunque altro rientri nella tua sfera lavorativa, perché non ha senso concentrarsi sulle percentuali. Non ci sono vittime e carnefici, colpevoli e colpe, si tratta solo di rialzarsi e ripartire più motivati di prima. Sentirsi dei falliti è una sensazione che accomuna molte persone, ma chi è che può definire chi è un fallito? Devi lavorare tanto su te stesso per cambiare l’idea che hai di te, e devi metabolizzare le cause del tuo fallimento.

Sentirsi dei falliti non vuol dire essere dei falliti. Il fallimento deve essere circoscritto ad un’unica situazione, e non essere allargato a tutta la tua vita. Può capitare che, nel corso della tua carriera, tu possa commettere degli errori. Ma è importante che tu sappia che quell’errore sarà un fatto isolato della tua esperienza, che ti farà crescere, e ti impedirà di commetterne di uguali. Cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno, focalizzandoti su ciò che di buono hai fatto fino ad ora, per non lasciarti trascinare nello sconforto da piccoli fallimenti sporadici. Il lavoro è un mondo complicato, si sa, e a chiunque può capitare di avere un momento no. Questo, però, non devo portarti a pensare che c’è qualcosa che non va in te. Tu non sei il fallimento.

Apprezzare il lavoro o trovare il coraggio di cambiare la situazione sgradita

Prima ancora di chiederti perché hai fallito, chiediti se eri felice. Spesso, data la difficoltà nel trovare occupazione, ci si ritrova ad accettare qualunque impiego. Se è vero che non si vive per lavorare, è anche vero che occorre lavorare per vivere, e un impiego è davvero importante per costruire una tua indipendenza. Tutto gira attorno all’economia, al denaro, e senza questo, i progetti e i sogni restano tali. Ritrovarti, però, a ricoprire una posizione lavorativa che non ti soddisfa pienamente, può comportare diversi “disagi”, tra cui quello di sentirti un fallito, appunto. Il senso di fallimento per non essere riuscito a trovare l’impiego che speravi, può essere davvero logorante.

Già al mattino, ti sveglierai con il piede sbagliato, e affronterai le giornate lavorative trascinandoti tra una mansione e l’altra, senza passione e motivazione. Arrivati a questo punto, devi riflettere, e decidere se preferisci sentirti in uno stato di perenne fallimento, oppure rimboccarti le maniche e metterti in moto per cambiare la tua attuale situazione. Non demordere mai, e continua a cercare, continua a rincorrere la posizione lavorativa che ti fa sentire a tuo agio, quella che non ti mortifica, che non ti fa sentire sbagliato. Vedrai come, ricoprendo un ruolo diverso, ti sentirai migliore, più carico, pieno di voglia di fare. Alle volte, dunque, il fallimento non dipende dalle tue capacità, ma dalle scelte che fai, che possono essere non adatte alla tua persona.

Non fare paragoni

Spesso chi si sente un fallito tende a fare paragoni con altre persone con cui entra in contatto. Questa è una mossa sbagliata per te che vuoi risollevarti dal fallimento. Ogni persona, vista da fuori, può sembrare perfetta, ma non puoi sapere quante guerre interiori stia combattendo. Anche se qualcuno ti appare soddisfatto, lavorativamente parlando, potrebbe avere tanti altri di quei problemi che neanche immagini. Prima di giudicare, e lasciarti guidare da un pensiero alquanto disfunzionale, prova a mettere tutto sul piatto della bilancia. Vuoi davvero giudicare la tua persona solo per un fallimento lavorativo? Non sprecare tempo a sminuirti, mentre elenchi i successi degli altri, ma prova concentrarti sui tuoi punti di forza, per rinascere da quel fallimento, e sbocciare come un fiore a primavera.