Forex, il mercato delle valute

forexBenvenuto su wthink, questa è la nostra guida su come investire nel forex (Foreign Exchange market) ossia un mercato all’interno del quale avvengono scambi tra valute differenti, attivo 24 ore su 24.

Tale mercato è senza dubbio tra i maggiori in termini di controvalore: quotidianamente nel Forex vengono scambiati in media cifre che superano i 1.000 miliardi di dollari, una cifra astronomica se si pensa che a Wall street (mercato azionario americano) il volume medio non supera i 10 miliardi e nel mercato dei Tresury Usa (buoni del tesoro) i 300 miliardi. 

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Perchè investire nel forex

Quello che faremo, in questo articolo, è quello di cercare di capire se investire nel forex conviene. Il Forex è nato circa 40 anni fa, per la necessità di creare un mercato capace di ‘controllare’ l’oscillazione dei cambi. Questi infatti influenzano in maniera evidente il commercio dei beni più diffusi, condizionando le esportazioni e di conseguenza le economie.

Se infatti una valuta si apprezza nei confronti dell’altra (ovvero vale più) questa diventerà semplicemente più costosa e quindi condizionerà la scelta dei grandi produttori (per quanto riguarda i beni), degli Stati (per quanto riguarda il mercato delle obbligazioni), del turismo ecc, spingendo più in generale i consumatori a indirizzarsi verso valute più appetibili, e quindi meno costose. Leggi la nostra recensione di Plus500.

Per evittare proprio che si verifichino tali scenari in maniera prolungata nel tempo, gli incroci valutari possono essere, come detto in precedenza, ‘controllati’. Interventi di politica di stabilità monetaria possono spingere gli Stati a acquistare una moneta piuttosto che l’altra (ad esempio franco svizzero contro euro, di recente avvenuto realmente, che toccato i minimi storici) per fa si che quella troppo sopravalutata possa tornare a un livello di prezzo tale (quindi più basso) da poter essere nuovamente richiesta dal mercato.

I cross (ovvero gli incroci valutari) presenti sul mercato del Forex sono più di 150, ma quelli maggiormente scambiati sono quelli delle economie ‘driver’, quindi su tutti Euro/Dollaro, Euro/Yen, Euro/Sterlina, Dollaro/Yen e ognuno ha un proprio andamento.
I soggetti presenti sul Fx e che scambiano quotidianamente le valute vanno dai governi, alle istituzioni banche, banche centrali, singoli investitori al dettaglio, speculatori, ognuno con obiettivi differenti.

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Come investire nel forex

L’investitore retail (al dettaglio, quindi il piccolo investitore) può investire nel Fx tramite un broker o banche, i quali, dopo l’apertura di un conto o la sottoscrizione di un contratto di deposito, danno la possibilità di scambiare le valute su una piattaforma online.

E’ da sottolineare il fatto che comunque investire nel Forex non è un divertimento e nemmeno una scommessa. Per muoversi in maniera sufficientemente efficiente servono anni di esperienza e studi approfinditi, che consentano di conoscere realmente la materia e le variabili che influenzano questo complicatissimo e immenso mercato.

Il Forex è il mercato all’interno del quale si svolgono scambi tra valute differenti. Il Fx è generato da incroci valutari, detti cross, che determinano l’andamento delle valute in questione.

L’apprezzamento (aumento) o il deprezzamento (diminuzione) del valore di una valuta rispetta all’altra, genera il prezzo dell’incrocio (esempio: se si considera il cross euro/dollaro e il prezzo 1,0 il punto partenza, se la quotazione è a 1,3 significa che l’euro si è apprezzato nei confronti del dollaro, se quota invece 0,9 avverrà il contrario).
Ma come avvengono tali movimenti? Quali sono le variabili che influenzano l’acquisto o la vendita di una valuta rispetto all’altra?

Market mover da analizzare per investire nel forex

Capire tutti i meccanismi che regolano il mercato delle valute non è facile, ma vi sono degli studi di analisi detti ‘fondamentali’ che generano dati e che quindi possono influenzare la scelta da parte di un investitore di una valuta piuttosto che l’altra.

I fondamentali più noti sono i dati macroeconomici. All’interno di questi vi sono inflazione, tassi di interesse, crescita del PIL ,ecc, che vengono pubblicati con date stabilite nel corso dell’anno e che quindi consentono di mappare una valuta in particolare.

Ma vediamo alcuni di questi e soprattutto cosa generano.

Tassi d’interesse: è il capitale (quota interessi) che un debitore deve in più (rispetto alla quota capitale) al creditore al momento del rimborso del prestito, in pratica è il costo del prestito. Questo avviene non solo per i piccoli risparmiatori ma quotidianamente per gli Stati e banche. Prendiamo in considerazione un esempio partico: ultimamente la Boj (banca centrale del Giappone) ha deciso di azzerare i tassi d’interesse. Questo ha spinto gli investitori ad acquistare yen (moneta giapponese) perchè indebitarsi in yen ha costo zero. La reazione del cross dollaro/yen è stata quella di toccare i minimi storici e quindi un apprezzamento dello yen sul dollaro.

Crescita PIL: i dati positivi sul Prodotto Interno Lordo di un paese fungono da termometro dell’economia del paese stesso, che sono sinonimo di buona salute. Una buona crescita dell’economia fa aumentare l’appetibilità della valuta e quindi il suo valore.

Deficit commerciale: se un paese è in deficit commerciale significa che importa più di quanto non esporti. Da questo scaturisce che il paese in questione dovrà acquistare più valuta straniera per mantenere i suoi cambi commerciali mentre la sua è meno richiesta. Questo genera un deprezzamento per la valuta stessa.

Altre maggiori variabili che influenzano l’economia sono quelle che riguardano una tra le maggiori economie mondiali: gli Stati Uniti. Vediamo le più rilevanti.

Beige book: report dell Fed (banca centrale americana) che illustra i futuri scenari dell’economia.

Producer Price Index: l’indice rappresenta il settore manifatturiero ed è di rilevante importanza perché spesso anticipa un incremento generalizzato dei prezzi di consumo.
Consumer Sentiment (indice fiducia del Michigan): misura la fiducia dei consumatori, è elaborato dall’Università del Michigan e si traduce nella propensione ai consumi futuri.

Questi sono solo alcuni tra i maggiori fattori che possono influenzare l’andamento delle valute. Vi sono poi tutte le situazioni economico finanziarie che devono essere prese in cosiderazione. Un esempio sotto gli occhi di tutti è stata la crisi finanziaria e debitoria greca. Nel periodo in questione la situazione ellenica ha fatto perdere al cross euro/dollaro quasi il 30%, passando dalla quotazione di 1,51 di gennaio agli 1,18 di maggio.

Ciò sta a dimostrare il fatto che il Fx è davvero un mercato immenso, nel quale ogni scelta non deve essere mai avventata, bensi ponderata e studiata in ogni suo particolare, se non si vuole incorrere in ingenti perdite economiche.

Investire nel forex, gli ordini: Market, Limit e Stop

Prima ancora di iniziare a investire sul Forex, ogni investitore dovrebbe fissarsi degli obiettivi di rischio e di rendimenti. In tal modo si può pianificare una strategia che dovrà essere eseguita senza lasciarsi troppo trasportare dall’emotività. Questa infatti è un tallone d’achille per i trader alle prime armi, che si muovono in maniera erronea in balia dall’entusiasmo dei primi ordini piazzati, ma che per la stragrande maggioranza dei casi sono già persi in partenza.

Per far diminuire questo questo pericolo i broker hanno inserito all’interno delle proprie piattaforme dei sistemi che consentono al trader di fissare al momento dell’inserimento dell’ordine degli obiettivi di entrata o di uscita dall’investimento. Questo deve avvenire però una volta studiata una strategia.

Le tipoligie di ordini sul Forex sono tre: MARKET, LIMIT E STOP. Prima di procedere c’è bisogno di chiarire un concetto. Ogni cross ha, su ogni piattaforma di contrattazione, due quotazioni, chiamate denaro e lettera, esempio: euro/dollaro 1,3557(denaro)-1,356(lettera).

Se si invia un ordine a mercato significa che si è disposti ad acquistare al prezzo lettera 1,356. Per la vendita si entrerà al prezzo denaro 1,3557.

Ordine Market (a mercato): questo ordine prevede di entrare long o short (acquistare o vendere) il cross valutario al prezzo corrente di mercato.
Per esempio l’incrocio valutario Eur/Usd quota prezzo lettera 1,35. Si decide che, secondo gli studi messi in atto, l’euro si apprezzerà in quanto analisi fondamentale (quadro macroeconomico) e tecnica (studi grafici) sono a favore della moneta unica. Nel momento in cui si andrà, in questo caso, long si entrerà a 1,35, perchè quello il prezzo di quotazione.

Ordine Limit: l’ordine limit consente di acquistare a un prezzo impostato sotto quello di mercato o a mercato, o vendere a un prezzo impostato sopra quello di mercato o allo stesso prezzo del mercato. L’eseguito avverrà solo se in acquisto il prezzo di mercato raggiungerà il livello ordinato, idem per la vendita.
Esempio: Eur/usd 1,3557-1,356. Si può inserire un ordine long a limite a 1,3558, e tale ordine di acquisto verrà eseguito solo quando il prezzo lettera raggiungerà 1,3558. Se invece si intende andare short al raggiungimento di 1,3559, vi sarà l’eseguito al raggiungimento del denaro 1,3559.

Ordine stop: si inserisce un ordine di stop quando si vuole acquistare (o vendere) a prezzi superiori (o minori) rispetto a quelli di mercato. Esempio: Eur/usd 1,3557-1,356. Secondo le proprie analisi il cambio salirà, e si vuole entrare al raggiungimento di 1,36. Per fare ciò si imposta un ordine di stop. Se invece si crede che il cross procederà al ribasso si fisserà un ordine di stop a 1,354 dal quale si entrerà nel mercato.

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IMPORTANTE: per proteggere il proprio investimento è necessario sempre inserire un ordine di stop loss. Esso è un limite alle perdite che viene fissato al momento dell’inserimento dell’ordine di acquisto o vendita.
Esempio: Acquistato cross eur/usd a 1,35. Se in cambio arriva a 1,33 fisso lo stop loss e rivendo per contenere le perdite.
Stessa cosa può avvenire in caso si voglia eseguire automaticamente un profitto. L’ordine è il take profit.
Esempio: acquisto eur/usd a 1,35 e al raggiungimento di 1,38 voglio rivendere per trattenere il profitto.

 

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