I recenti successi commerciali di PS4 e e GTA5 dimostrano che i videogames non sono solo prodotti di nicchia, ma possono invece generare enormi profitti. Questo settore decisamente in ascesa può riservare margini di profitto anche per gli appassionati di trading. Per scoprire se il trading online sui mercati finanziari fa per te, analizza rischi e benefici su una delle principali piattaforme operative in Italia cliccando qui.
Torniamo al settore del gaming e vediamo quali sono le compagnie da tenere sott’occhio.
Electronic Arts (EA) è l’azienda protagonista della crescita maggiore negli ultimi due anni. Il prezzo delle azioni è salito dai minimi di 12 dollari di luglio 2012 ai massimi di 35 dollari dell’agosto 2014. Precedentemente, il prezzo delle azioni era precipitato in una caduta libera altrettanto repentina. EA aveva visto le proprie quotazioni perdere il 50% del valore in meno di 8 mesi, da novembre 2011 al luglio 2012, arco temporale in cui le azioni erano scese da 25 a 12 dollari. Cerchiamo di capire insieme perché le performance di questa azienda siano state così erratiche.
Secondo John Riccitello, CEO di EA, il crollo delle quotazioni era stato causato dai cattivi risultati riscossi dal gioco Star Wars: the Old Republic, visto che le azioni avevano perso valore immediatamente dopo il lancio del nuovo prodotto. Le ragioni per cui le azioni hanno recuperato valore, soprattutto nella prima metà del 2014, sono più difficili da definire. In parte, la risalita della china potrebbe essere dovuta alle aspettative degli investitori legate al lancio di The Sims4.
Questo gioco di ruolo è forse il maggiore successo commerciale di EA e costituisce una vera e propria saga. Oltre alle tre precedenti versioni del gioco è stata lanciata anche una sorta di spin-off, SimCity. Il quarto episodio varato a settembre ha però fatto arrabbiare parecchi affezionati per l’assenza di alcune caratteristiche. Il popolo della rete ha quindi immediatamente promosso una petizione per reintrodurre piscine e bambini in TheSims4.
Una causa più credibile per il recupero delle quotazioni è sicuramente la forte performance finanziaria di EA, che ha reso pubblico un aumento dei profitti del 51% nel quarto aprile – giugno. I download per PC e console di gioco sono aumentati del 90% rispetto all’anno scorso arrivando a toccare i 71 milioni di dollari, mentre i ricavi derivanti dal settore della telefonia mobile (inclusi i tablet) sono aumentati del 18%.
L’altra compagnia a dettare legge nel settore del gaming è Take-Two, che ha registrato invece performance molto stabili a partire dal 2008, anno in cui ha vissuto probabilmente l’ascesa più decisa. Nel 2014 i risultati hanno continuato a essere soddisfacenti, testimoniando lo stato di buona salute dei conti: guadagni e asset totali aumentano, non è una sorpresa che l’azienda responsabile del successo ininterrotto di Grand Theft auto attragga ancora gli investitori.
Adesso diamo un occhio a Nintendo. A differenza di EA e Take-Two, il gruppo Nipponico chiuderà l’anno in perdita, dai 16,5 milioni di dollari di gennaio ai 13,4 di agosto. Sfortunatamente, non si tratta di un trend recente: le azioni Nintendo sono in costante discesa dal 2007 ed è molto probabile che la tendenza prosegua visto che Nintendo ha comunicato una perdita di 456 milioni di dollari per l’anno in corso. I pessimi dati sono principalmente dovuti allo scarso rendimento della console più recente, la Wii U. L’anno scorso Nintendo ne ha venduto 2,72 milioni di unità, molto meno di PS4 (7 milioni) e Xbox One (5 milioni). Si tratta del terzo anno consecutivo in rosso per il marchio giapponese. I problemi del prodotto principale sono parte arginati dal felice andamento delle vendite di Nintendo DS, il device portatile che ha venduto 12 milioni di pezzi solo l’anno scorso.
Non è facile scegliere su quale azienda puntare, ma il gaming resta un settore molto competitivo e, come dimostra Take-Two, le storie di successo non sono solo fuochi di paglia.