Polietilene: aumenta il recupero di cascami nelle industrie

Il polietilene, seppure il nome possa risultare ostico, è in realtà uno dei materiali più presenti nella nostra vita. Parliamo di un materiale plastico che ci accompagna quotidianamente e di cui sappiamo davvero poco. Il PE è davvero utilizzato per realizzare di tutto: bottiglie di detersivi o alimenti, giocattoli, sacchetti della spesa, mobili per giardino, tappi, inserti delle protesi al ginocchio, pellicole del rivestimento di cavi elettrici o telefonici. Il polietilene è davvero uno dei materiali più presenti attorno a noi. Viene considerato come la plastica più famosa al mondo. Questo perché il suo processo di produzione è relativamente facile ed economico.

Vista la sua larga diffusione è anche uno dei materiali plastici che ha un impatto ambientale estremamente importante. Il riciclaggio del polietilene e dei suoi derivati è un capitolo fondamentale per una sana concezione dell’ambiente. Non è sempre facile riuscire a smaltire i rifiuti plastici nella maniera corretta, specialmente quando si tratta di riciclare il polietilene ad alta densità, ad esempio.

Anche questo tipo di polimero, l’HDPE, infatti ha un utilizzo davvero imponente nella nostra società: viene utilizzato per le bottiglie del latte, per le borse di plastica, per le protesi al seno, per realizzare innaffiatoi ed articoli da giardino.

Riciclare il materiale plastico è estremamente importante per l’ambiente e per il nostro futuro. A provarlo sono i numeri. Il consumo di plastica negli ultimi decenni è aumentato in maniera esponenziale. Si è passati da passati dal 1950 in cui si consumava circa un milione e mezzo di tonnellate di materiale plastico, al 2015 in cui è stato registrato un consumo di 322 milioni di tonnellate. In Europa soltanto il 30% dei rifiuti plastici viene riciclato, secondo dati ufficiali UE del 2015. Per questo è di fondamentale importanza per il nostro futuro instaurare una cultura del riciclo di PE, HDPE e affini.

I vari tipi di polietilene

Per la maggior parte di noi la plastica è plastica, nulla di più. Invece, anche ai fini di un corretto smaltimento e di un possibile riciclaggio è importante imparare a fare distinzioni.

Esistono vari tipi di polietilene che vengono distinti per i pesi molecolari e ai gradi di ramificazione. Ovvero esistono importanti differenze a livello molecolare tra i vari tipi di polietilene che lo possono rendere più o meno adatto ad una certa funzione.

Ad esempio il polietilene ad altissimo peso molecolare, conosciuto con la sigla UHMWPE, è molto apprezzato per impieghi particolari come nella costruzione di giubbetti antiproiettile o nella realizzazione di protesi. La sua struttura molecolare è molto solida anche grazie alla polimerizzazione per coordinazione con metalloceni.

Esiste poi l’HDPE, di cui abbiamo già accennato, detto anche PEAD. Si tratta dunque del famoso polietilene ad alta densità che è più resistente rispetto al polietilene comune ed è utilizzato per realizzare prodotti solidi come bottiglie per il latte, articoli da giardino, taniche per il carburante.

Il polietilene a bassa densità, conosciuto con la sigla LDPE, è un materiale molto più facile da lavorare, più duttile e meno rigido dell’HDPE. Viene usato moltissimo negli imballaggi di plastica, per costruire scivoli nei parchi giochi, per i contenitori di cibo, per i cartoni dei succhi di frutta…

L’MDPE, ovvero polietilene a media densità, ha ovviamente una densità maggiore rispetto al LDPE ed inferiore rispetto all’HDPE. E’ un tipo di plastica molto solida ma capace di resistere agli urti sfruttando una buona elasticità. Sono costruiti in questo materiale i tubi del gas, alcune valigie, pellicole da imballaggio…

Il polietilene a bassa densità, LLDPE, è un tipo di plastica sintetizzata a temperature e pressioni più basse rispetto ad altre. Con LLDPE si realizzano sacchi, contenitori, secchi, giocattoli, tubature flessibili.

Il polietilene espanso invece ha una struttura molecolare tutta particolare che lo rende più adatto ad utilizzi in cui sia richiesta più leggerezza e morbidezza. E’ molto utilizzato negli imballaggi e nell’isolamento termo-acustico.