Perchè le banche non concedono mutui?

Chi deve affrontare una grossa spesa come quella dell’acquisto di una nuova casa spesso si rivolge ad un istituto di credito per cercare di ottenere un finanziamento; nel corso degli ultimi anni molte persone si sono accorte che raggiungere questo obiettivo è diventato decisamente più difficile rispetto a qualche annetto fa: cerchiamo di scoprire perché le banche non concedono mutui.

Finanziamento rifiutato: i motivi

Affinché una banca si convinca a concedere un mutuo il richiedente deve presentare dei precisi requisiti che in qualche modo diano all’istituto la certezza che l’importo potrà essere recuperato. Il più delle volte quindi il rifiuto della banca è legato a due aspetti, ovvero le caratteristiche del richiedente e le caratteristiche del bene che è oggetto del finanziamento. In più sulla decisione pesano le condizioni economiche della banca: c’è stato un periodo in cui i finanziamenti venivano concessi con un po’ troppa elasticità (causando un aumento dei crediti in sofferenza), ma con l’avvento della crisi la Banca Centrale Europea ha imposto dei nuovi e più rigidi regolamenti, stringendo le cinghie.

Le banche non concedono mutui: ecco perché

Questi nuovi parametri rappresentano uno dei motivi principali che portano al rifiuto del finanziamento, ma a parte questo, le banche non concedono mutui perché:

  • L’importo richiesto risulta troppo alto in confronto alle possibilità del richiedente. Di solito la rata del mutuo non va sopra un terzo dello stipendio mensile del richiedente (tenendo conto delle eventuali mensilità aggiuntive): se la somma richiesta è talmente alta da far sì che la rata superi questa soglia probabilmente l’istituto boccerà la richiesta.
  • La situazione lavorativa del richiedente è incerta. Sono molte le situazioni (ad esempio cassa integrazione, perdita temporanea del posto di lavoro, mobilità, reddito discontinuo o difficilmente dimostrabile) che vengono viste dall’istituto di credito come minacce alla restituzione del capitale prestato.
  • Il passato creditizio non esemplare del richiedente. Se uno è stato identificato come cattivo pagatore o protestato farà davvero molta fatica a farsi concedere un finanziamento. I cattivi pagatori sono quelli che non hanno pagato (o hanno pagato in ritardo) più rate di un prestito precedente e sono stati inseriti nella banca dati dei rischi finanziari (dalla quale si viene cancellati dopo un determinato periodo di tempo che dipende dalla gravità dell’inadempimento), mentre i protestati sono quelli che, ad esempio, non hanno pagato una cambiale o hanno emesso assegni scoperti.
  • Le caratteristiche del bene finanziato. Le banche non concedono mutui per finanziare beni che hanno determinate peculiarità: ad esempio, non concedono il mutuo se l’immobile presenta irregolarità edilizie oppure se risulta essere difficilmente rivendibile (aspetto da non trascurare, perché se il mutuatario non rispetto l’impegno del rimborso la banca, per rientrare in possesso delle somme prestate, deve rifarsi sulla vendita all’asta dell’immobile).