L’apprendistato professionalizzante è uno degli strumenti più efficaci per formare nuove figure professionali nel settore edile. Unisce contratto di lavoro e formazione, offrendo a imprese e giovani lavoratori un’opportunità concreta di crescita.
In questo articolo vediamo nel dettaglio come funziona il contratto di apprendistato edile, quali sono i requisiti previsti dalla normativa e quale ruolo ha il datore di lavoro, con particolare attenzione alla sicurezza in cantiere.
Cos’è l’apprendistato professionalizzante e a chi si rivolge?
L’apprendistato professionalizzante è un contratto a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’inserimento lavorativo dei giovani tra i 18 e i 29 anni. Si differenzia da altre tipologie contrattuali perché combina lavoro e formazione, garantendo al contempo tutele previdenziali e retributive.
Nel settore edilizia, questo strumento è utilizzato per colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro qualificato, offrendo ai giovani la possibilità di apprendere direttamente in cantiere.
Durata e orario di lavoro apprendista edile: cosa dice la normativa?
La durata dell’apprendistato varia in base alla qualifica professionale da ottenere, ma in genere si colloca tra i 6 mesi e i 3 anni. L’orario settimanale deve rispettare i limiti previsti dal CCNL Edilizia e può essere a tempo pieno o, in determinati casi, anche part time.
È quindi possibile attivare un contratto part time da 20 ore settimanali, purché sia garantita la compatibilità con il percorso formativo previsto e il rispetto delle norme di sicurezza.
Uno degli obblighi fondamentali del contratto di apprendistato in edilizia è la formazione. Questa si articola in due componenti:
- Formazione trasversale, gestita solitamente da enti bilaterali o regioni;
- Formazione tecnico-professionale, svolta all’interno dell’impresa o in collaborazione con enti accreditati.
In entrambi i casi, l’azienda deve documentare le ore svolte e garantire che il percorso formativo rispetti gli standard previsti dalla normativa vigente.
Il ruolo del datore di lavoro e la sicurezza nei cantieri
In un contesto ad alto rischio come il cantiere edile, il datore di lavoro ha un ruolo centrale non solo nell’organizzazione dei processi lavorativi e nella tutela della salute e sicurezza di tutti gli addetti.
Oltre alla formazione professionale, è tenuto a garantire che l’apprendista riceva un’adeguata formazione sui rischi specifici e sulle procedure di prevenzione, così come si leggono nell’approfondimento di Mestiereimpresa.it dedicato ai requisiti sicurezza lavoro e alle figure professionali di riferimento.
Vantaggi e criticità dell’apprendistato in edilizia
Scorriamo velocemente i pro e i contro del contratto di apprendistato professionalizzante edile, iniziando dai primi:
- Permette un’integrazione diretta tra formazione e pratica;
- Incentiva l’assunzione di giovani con contributi e sgravi fiscali;
- Favorisce il passaggio generazionale di competenze.
Tra le criticità, invece, evidenziamo quanto sotto:
- Richiede impegno organizzativo e documentale da parte dell’azienda;
- Espone a rischi se non è garantita una formazione completa sulla sicurezza;
- Può essere difficilmente compatibile con contratti part time rigidi.
L’apprendistato professionalizzante in edilizia rappresenta una concreta opportunità per formare nuove figure professionali, mantenendo al centro la sicurezza, la responsabilità e la qualità del lavoro. Comprendere le regole che ne governano l’applicazione, in termini di durata, obblighi formativi e tutela del lavoratore, è essenziale per le imprese e per i giovani che si affacciano al settore.