Pensioni: quali novità aspettarsi con la riforma?

Per chi si sta approssimando all’età della pensione, l’ultima riforma pensata dal Governo Italiano offre diverse opportunità interessanti per anticipare i tempi e, in base ai più recenti accordi con i sindacati, pare che sarà incentivata l’uscita dal lavoro a 63 anni, utilizzando alcuni strumenti messi a disposizione dei lavoratori dipendenti, tra cui l’Ape Sociale.

In pratica, la proroga dell’Ape sociale, che consiste appunto in un anticipo pensionistico ottenuto tramite una sorta di prestito, verrà sia potenziato che prorogato, per permettere a molti lavoratori di entrare in pensione a 63 anni di età. Si tratta di una delle diverse opzioni proposte per sostituire Quota 100, la formula che negli ultimi due anni ha permesso a migliaia di lavoratori di anticipare anche notevolmente il momento della pensione.

Considerando le alternative alla pensione di vecchiaia, è molto facile essere allettati dall’idea di lasciare il lavoro in anticipo. Tuttavia, è sempre opportuno riflettere e soprattutto rendersi conto quale possa essere la scelta più vantaggiosa, soprattutto sotto l’aspetto economico. A volte, pazientare ancora per un paio di anni significa ottenere un reddito pensionistico molto più consistente.

Il sito stesso dell’Inps permette di ottenere una simulazione di quella che sarà la propria pensione lorda, e di conoscere, approssimativamente, quando sarà possibile congedarsi definitivamente dal lavoro. Per rendersi meglio conto di un eventuale vantaggio, è quindi opportuno effettuare il calcolo della pensione netta da lordo, che potrebbe risultare un po’ complicato: si consiglia quindi di utilizzare uno dei numerosi tools disponibili online o di chiedere assistenza ad esperti del settore.

Chi non avesse intenzione di ricorrere a strumenti di anticipo pensione, può ancora usufruire della normativa precedente, che prevede la possibilità di ottenere la pensione di vecchiaia a 67 di età e con un minimo di 20 anni di contributi, anche sommati tra diverse casse previdenziali.

Le attuali possibilità per ottenere la pensione anticipata

Per ottenere la pensione in modalità anticipata, vale a dire prima dei 67 anni stabiliti dalla legge come età massima lavorativa, è necessario raggiungere un minimo contributivo, che tuttora equivale a 41 anni e 10 mesi per le donne e a 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Tale requisito veniva periodicamente modificato in relazione al calcolo dell’aspettativa di vita: attualmente l’adeguamento è stato sospeso.

Per il momento, è ancora usufruibile la possibilità di andare in pensione con la Quota 100, vale a dire nel momento in cui, con un’età minima di 63 anni, la somma tra l’età e gli anni di contributi versati raggiunga il totale minimo di 100. Questa opzione è regolata da finestre di accessibilità trimestrali.

Un’altra possibilità che, come si è visto, potrebbe ulteriormente prorogarsi, è l’Ape Sociale, un sistema che, dal 2017, permette ad alcune categorie di lavoratori situati in una fascia socialmente debole, di richiedere un anticipo pensionistico mediante un prestito finalizzato a regolare la posizione contributiva.

Anche i lavoratori precoci, che hanno iniziato un rapporto di lavoro dipendente prima dei 19 anni, hanno la possibilità di ricorrere al pensionamento anticipato qualora raggiungano un minimo di 41 anni di contributi.

Esistono inoltre modalità di anticipo pensionistico che devono essere stabilite tramite accordo sindacale con il datore di lavoro, e che riguardano di conseguenza le aziende di maggiori dimensioni. Il prepensionamento tramite isospensione, ad esempio, consente alle aziende di pianificare con ampio anticipo il pensionamento dei dipendenti, proponendo un assegno mensile e il versamento dei contributi. In ogni caso, non è per niente raro che le grandi aziende propongano un prepensionamento anche ad un rilevante numero di dipendenti, offrendo loro soluzioni più o meno vantaggiose.

La pensione anticipata conviene?

La pensione anticipata in alcuni casi può rivelarsi una scelta conveniente, ad esempio per chi ha un problema con un famigliare che ha bisogno di assistenza, oppure nel caso in cui non esistano ulteriori possibilità di sviluppo e di carriera all’interno di un’azienda.

In ogni caso, prima di orientarsi verso questa scelta e di ricercare appunto la soluzione migliore, è importante verificare con attenzione se il pensionamento anticipato possa rappresentare un effettivo vantaggio economico. Per tale ragione, la simulazione dell’importo netto dell’assegno pensionistico è da considerarsi un ottimo strumento per comprendere fino a quale punto possa essere conveniente prendere questa decisione.