Ctz: come si richiedono? Che cosa sono? Conviene investire in essi?

I Certificati del Tesoro Zero Coupon, noti con l’acronimo Ctz, sono dei titoli senza cedole della durata di due anni, emessi dal governo per finanziare il debito pubblico italiano. Ma chi e come può richiederli? Conviene investire in essi?

L’emissione e gli investimenti

I Ctz hanno un valore nominale minimo di 1000 euro, e sono emessi con un sistema di aste marginali, e sono ammessi a partecipare a queste aste le banche e le società di intermediazione mobiliare, di persona o per conto di terzi. Le domande di partecipazioni devono essere inoltrati con indicazioni del relativo prezzo a degli operatori, che possono formulare al massimo tre offerte. Ciascuna di esse, non deve avere un prezzo inferiore ad un certo prezzo, ossia due milioni e mezzo di euro. Le aste, poi, sono fissate in determinati giorni.

La durata massima di questi certificati è di due anni, e le loro quotazioni sono ammessi su mercati regolamentati, in particolare su quello telematico delle obbligazioni e dei Titoli di Stato per quantitativi limitati. Grazie alle loro caratteristiche, i Ctz possono risultare vantaggiosi, visto che il loro esborso finanziario risulta inferiore al valore nominale di rimborso. Essendo dei titoli soggetti a regime di dematerializzazione, i suoi importi sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore di chi ne ha diritto. Le loro commissioni, invece, ammontano allo 0,075% del capitale sottoscritto e sono retrocessi dal Dipartimento del Tesoro al momento della sottoscrizione agli intermediari. Questi intermediari finanziari, poi, sono tenuti ad applicare il prezzo dell’asta ai clienti senza tali commissioni.

Come funziona l’asta

L’emissione di questi titoli avviene tramite delle aste, come è già stato accennato in precedenza, ed il loro meccanismo prevede un esclusione delle domande speculative. Agli specialisti che si occupano dell’intermediazione, è riservata una percentuale pari al 30 % dell’importo assegnato nell’asta ordinaria.

L’importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore a 500000 euro, ed ogni cinque richieste l’intermediario deve indicare il nominale da sottoscrivere ed il relativo prezzo. L’esecuzione delle operazione è poi affidata alla Banca d’Italia. Il Dipartimento del Tesoro, poi, riconosce a quest’ultima una provvigione di collocamento, di 15 punti base, che verrà attribuita, del tutto o parzialmente, agli operatori partecipanti all’asta. Le dati di tale aste si possono facilmente trovare online, sul sito ufficiale del Dipartimento del Tesoro.

Altri Titoli di Stato

Oltre ai Ctz, è possibile optare per altri titoli di stato, e tra questi ci sono:

  • i Buoni Ordinari del Tesoro, ossia i Bot, delle obbligazioni zero-coupon, ovvero senza cedola, di durata non supera un anno, ed anch’esso si acquista tramite le aste;
  • i Certificati di Credito del Tesoro, i Ccteu, la cui durata varia dai tre ai sette anni;
  • i Buoni del Tesoro Poliennali, o Btp, la cui durata va da un minimo di diciotto messi a cinquant’anni;
  • i Buoni del Tesoro Poliennali Green, i BTP Green, con durate dai dieci ai trent’anni;
  • i Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione italiana, dalla durata di quattro a otto anni;
  • i Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione europea, con una durata che vai dai diciotto mesi a trent’anni;
  • i Buoni del Tesoro Poliennali step-up riservati agli investitori retail, con una durata che va da otto a sedici anni.