Buono fruttifero: cos’è, calcolo, pro e contro, costi

Si sente parlare spesso di buono fruttifero dopo la pubblicità messa in onda da parte di Poste Italiane. Vediamo insieme che cos’è un buono fruttifero e quali siano i costi da sostenere.

Buono fruttifero – Che cos’è

La nuova compagna lanciata da Poste Italiane mette l’accento sui buoni fruttiferi postali che rappresentano uno strumento ancora molto in voga in Italia. Pensando ai numeri si arriva sino a 200 miliari di euro in capitali versati ad oggi dai risparmiatori italiani.

Andando nello specifico i BFP sono dei titoli con la garanzia di restituzione del capitale con gli interessi al risparmiatore, collocati all’interno della rete di Poste Italiane.

Per quanto riguarda il suo funzionamento è tutto molto semplice, infatti basterà versare la somma di denaro e gli interessi verranno periodicamente maturati sulla stessa. Naturalmente è possibile farsi restituire la somma quando si necessita, ma è bene sapere che gli interessi maturati dopo 6/12 mesi dal momento della sottoscrizione: una variazione che si basa anche su quale buono sia stato sottoscritto.

Una cosa importante, tra le tante, è la questione che questi buoni siano considerati altamente sicuri. Questo perché lo Stato si fa garante di questo investimento tramite la Cassa Depositi e Prestiti. Non solo, perché questi buoni non sono soggetti alle variazioni del mercato e nel momento in cui si chiede indietro la somma, questa viene restituita interamente con una quota di iscrizione di 50 euro senza alcun costo di gestione futuro.

Le tassazioni sono altamente favorevoli con rendimenti annui la quale viene applicata la tassa del 12,5%. Ci sono differenti tipologie dei buoni fruttiferi e le loro condizioni variano a seconda dell’investimento che si vuole fare e ai parametri vari. Si parte da un rendimento del 0,15% che piano piano va a salire. Tutta la lista è a disposizione sul sito ufficiale della Cassa Depositi e Prestiti.

Buono fruttifero – vantaggi e svantaggi

Quando si parla di buoni fruttiferi sarebbero meglio identificarli come risparmio e non di investimento. Essendo molto stabile nonostante gli sbalzi del mercato attuale e tutti i rischi che possono concretizzarsi, questa rappresenta una soluzione da tenere in considerazione.

Fino a questo momento abbiamo visto non pochi vantaggi, ma quali sono gli svantaggi? I professionisti del settore parlano di un possibile rischio dell’emittente in caso di fallimento dello Stato Italiano, anche se ad oggi uno scenario del genere non sembra essere vicino il rallentamento economico potrebbe far paura ugualmente.

Non solo, perché ci sono dei casi in cui alcuni utenti hanno mosso una causa contro Poste Italiane che non hanno versato la metà degli interessi spettanti ai risparmiatori. Una cosa che è stata segnalata alle associazioni dei consumatori più volte.

Sarebbe inoltre da fare attenzione su una sottoscrizione dei BTP e BFP nello stesso momento, diversificando il risparmio con esposizione di rischio doppio.

Per fare un riepilogo:

I vantaggi sono:

  • Non ci sono rischi di mercato
  • Capitale rimborsato totalmente
  • Nessuna spesa di commissione
  • Imposta di bollo non presente per i capitali inferiori a 5.000 euro
  • Rendimenti ottimi a seconda della tipologia

Svantaggi:

  • Possibile rischio per l’emittente
  • Non sono convenienti se si basano sugli indici di Borsa
  • Valutazione di quelli convenienti da sottoscrivere
  • Non convengono se fatti insieme ai BTP