Appalti pubblici: come funzionano e quali sono le principali tipologie

Una gara d’appalto consente alle pubbliche amministrazioni di realizzare opere di vario genere avendo la certezza di affidarsi a professionisti che possano garantire un lavoro ad opera d’arte nel pieno rispetto dei tempi e del denaro pubblico.

Vi possono partecipare sia aziende singole che associazioni realizzate in via temporanea che decidano di operare in sinergia. Proprio al fine di garantire la massima professionalità, occorre rispondere a determinati requisiti, di solito ben specificati nel bando stesso.

I requisiti per partecipare ad una gara di appalto

Uno dei requisiti fondamentali che vengono richiesti dall’appaltatore in fase di scelta riguarda un’attestazione denominata SOA, nella quale vi sono specifiche riguardanti le capacità operative ed economiche dell’azienda. Per avere maggiori informazioni, ci si può ad esempio rivolgere agli esperti del settore di soasemplice.it.

La procedura per partecipare alla gara d’appalto può essere diretta o competitiva, caso nel quale la ditta appaltatrice valuta proprio i requisiti, tra le altre cose, al fine di decidere quale sia l’azienda più idonea alle proprie esigenze. Una normale procedura aperta prevede ad esempio che chiunque possa proporsi, mentre in una negoziata vi è uno scambio di condizioni tra la PA e il partecipante.

Esistono anche modalità completamente opposte, come quella elettronica che si caratterizza per una dinamicità maggiore che porta l’appaltatore ad acquisire direttamente gli strumenti di cui ha bisogno, mentre quella ristretta prevede una selezione preventiva delle aziende individuate dalla Pubblica Amministrazione prima della gara. In ogni caso, le tipologie di appalto sono diverse.

Le tipologie di appalto

Nell’ambito di una programmazione spesso pluriennale delle Pubbliche Amministrazioni, si possono suddividere le gare di appalto in servizi, forniture e lavori ed opere. Nel primo caso, si indicano come servizi tutti quei lavori che non rientrano nelle altre due categorie e che riguardano opere manuali e non, concernenti la medesima ditta appaltatrice: il requisito principale di tale categoria è che di solito si protrae in un arco temporale più o meno lungo.

Gli appalti di forniture riguardano aree più specifiche e prevedono che sia l’azienda stessa che partecipa alla gara d’appalto a fornire il bene necessario. Può trattarsi di un prodotto, di locazione, affitto o riscatto di una fornitura nonché della sua realizzazione da zero o ristrutturazione.

Molto più ampio è il discorso degli appalti che riguardano lavori ed opere: addirittura le varie categorie qui racchiuse sono oltre 50 e hanno un’ulteriore suddivisione in generali o specialistiche. Ciò consente alle ditte appaltatrici di essere più specifiche riguardo alle richiese di specializzazioni precise da parte del direttore tecnico dei lavori.

Si può trattare ad esempio di grandi opere edili che riguardano impianti, ponti e infrastrutture di vario genere di pubblica utilità; oppure la costruzione a partire da zero di un immobile o di un manufatto, una vera e propria ristrutturazione, un miglioramento dal punto di vista ambientale o tecnologico, ma anche la posa in opera di una strada o di un collegamento. Si possono inoltre prevedere gare d’appalto per realizzare linee telefoniche o ferroviarie, bonifica di ambienti marini e terrestri, opere di ingegneria a diversi livelli e persino riguardanti beni culturali sul territorio.

In ogni caso, la base d’asta si attesta intorno ai 150 mila euro e le varie categorie sono ben approfondite nel Codice dei Contratti Pubblici che disciplina ogni fase delle richiese di requisiti e di accettazione degli stessi. Al fine di rimanere sempre informati sugli ultimi appalti disponibili, nonché su scadenze e requisiti, basta consultare la Gazzetta che riguarda i contratti pubblici, così da non perdere opportunità preziose.