Codice tributo 8906: a cosa fa riferimento e quando si usa?

Quando non si rispetta la scadenza di un adempimento si rischia di essere punti con una multa decisamente salata. Grazie al ravvedimento operoso è possibile regolarizzare la proprio posizione anche dopo la scadenza pagando delle sanzioni ridotte (che crescono con il passare del tempo: più in ritardo si paga e più care saranno le sanzioni). Il codice tributo 8906 è uno dei tanti codici collegati proprio al ravvedimento operoso: vediamo in modo più specifico a cosa fa riferimento e quando si usa.

A cosa fa riferimento il codice tributo 8906 e quando si usa?

Il codice tributo 8906 fa riferimento alla sanzione pecuniaria che deve pagare il sostituto di imposta che ricorre al ravvedimento operoso. Ovviamente per poter beneficiare delle sanzioni ridotto è necessario regolarizzare la propria posizione prima ce arrivi una comunicazione del Fisco; se si paga entro due settimane dalla scadenze la multa sarà pari allo 0,2% dela omma da pagare per ogni giorno di ritardo; se il pagamento avviene tra il quindicesimo e il trentesimo giorno successivo alla scadenza la sanzione sarà pari al 3%; per ritardi tra il trentunesimo e il novantesimo giorno la multa sale al 3,3%, mentre per ritardi superiori ai novanta giorni (ma inferiori ad un anno) la sanzione ammonta al 3,75%. Ovviamente oltre all’importo da pagare e alla multa il contribuente dovrà versare anche gli interessi.

Come compilare il modello F24 per effettuare il pagamento

Per effettuare il pagamento della sanzione pecuniaria per ravvedimento operoso i sostituti di imposta devono compilare la Sezione Erario del modello F24, che è quella che fa riferimento alle imposte dirette, all’IVA, alle ritenute alla fonte e ad altri tributi ed interessi. Nella prima colonna va inserito proprio il nostro codice tributo 8906; nella seconda colonna bisogna inserire le due cifre che indicano il mese di riferimento (ad esempio 01 per gennaio, 02 per febbraio, 03 per marzo e così via), mentre nella terza colonna va riportato l’anno di riferimento, cioè il periodo di imposta per cui si sta effettuando il pagamento.

La quarta colonna è quella in cui si devono inserire gli importi a debito, mentre quella successiva non va compilata se non ci sono importi a credito. Nella parte bassa della Sezione Erario del modulo F24 c’è la riga Totale: nello spazio A va inserita la soma degli importi a debito e nello spazio B va riportata la somma degli eventuali importi a credito; la differenza tra queste due numeri va poi inserita nella casella denominata Saldo. Gli spazi codice ufficio e codice atto non devono essere compilati dal contribuente.