OnlyFans è diventato un fenomeno che fa discutere tanto quanto affascina. La domanda che tutti si pongono – quanto guadagnano davvero le creator italiane su OnlyFans? – non ha una risposta semplice, ma è al centro di curiosità, sogni e pregiudizi. In Italia, come altrove, poche riescono a fare fortuna, mentre la maggioranza ottiene risultati più modesti.
Negli ultimi anni i media hanno raccontato OnlyFans come una scorciatoia verso ricchezze facili, alimentando la percezione che basti aprire un profilo per ritrovarsi a vivere di questo. La realtà, però, è molto diversa. Le cifre disponibili parlano di medie basse, di tante ragazze che faticano ad arrivare a fine mese con i guadagni della piattaforma e di una minoranza che invece riesce a costruire veri imperi digitali.
Questo articolo vuole raccontare entrambe le facce della medaglia: i guadagni medi, i casi di successo eclatanti, le difficoltà pratiche e fiscali, fino alle storie delle italiane più famose che hanno trovato su OnlyFans la loro strada. Perché solo analizzando i numeri e i racconti diretti si può davvero capire cosa significhi lavorare su questa piattaforma.
Quanto guadagnano davvero le creator italiane su OnlyFans: la realtà dei numeri
Scorrendo i social o i giornali online, sembra che chiunque apra un profilo su OnlyFans sia destinato a guadagnare migliaia di euro al mese. Eppure, le statistiche dicono altro. Secondo Panorama, la media in Italia è di circa 150 euro al mese, con poche eccezioni che superano i 1000 euro. Top10Fans spinge un po’ più in alto l’asticella, indicando un range medio tra i 900 e i 1400 euro mensili.
Questo significa che la maggioranza delle creator italiane non riesce a fare della piattaforma la propria unica fonte di reddito. Molte lo usano per arrotondare, qualcuna lo affianca ad altre attività digitali, pochissime riescono a trasformarlo in un lavoro stabile. Come accade in quasi tutte le industrie digitali, la distribuzione segue la “legge di Pareto”: il 20% guadagna tanto, l’80% guadagna poco, e l’1% domina il mercato.
Un aspetto cruciale spesso ignorato, è la differenza tra guadagni lordi e netti. I guadagni che si prende OnlyFans ammontano al 20% , mentre l’80% è destinato ai creator. Ma questo è solo l’inizio. In Italia, bisogna fare i conti con il fisco, e qui le cose si complicano ulteriormente. Chi incassa 4000 euro lordi al mese si ritrova con meno di 2000 netti dopo tasse e contributi. Una realtà ben diversa dai titoli scintillanti che promettono soldi facili.
Molti creator alle prime armi sottovalutano completamente questi aspetti economici. Si concentrano sui guadagni teorici senza considerare che, come qualsiasi attività imprenditoriale, OnlyFans comporta costi nascosti: attrezzatura fotografica, abbonamenti a software di editing, spese per promozione sui social, e naturalmente gli obblighi fiscali che possono erodere significativamente i profitti.
Le eccezioni italiane che fanno notizia
Se la media è bassa, esistono però figure che hanno costruito carriere d’oro. Alcune creator italiane hanno sfruttato la piattaforma in modo magistrale, raggiungendo guadagni impressionanti che alimentano il mito della facilità. Ecco quanto guadagnano davvero le creator italiane su OnlyFans…
Tra le più note troviamo Mady Gio (Mădălina Ioana Filip), considerata tra le regine italiane di OnlyFans. Secondo le stime, avrebbe incassato oltre 1 milione di euro in due anni. Il suo abbonamento costa circa 35 dollari al mese. I suoi relativi guadagni sono stati documentati anche su varie piattaforme online. La sua strategia si basa su una presenza costante, contenuti di alta qualità e un’interazione continua con i fan.
Rowina (Vita Maria Giordano) rappresenta un altro caso di successo significativo. Con abbonamenti da 9,90 euro al mese, ha raggiunto guadagni annuali stimati oltre i 140 mila euro. La sua approach si concentra su una tariffa accessibile che attira un maggior numero di abbonati, compensando il prezzo più basso con il volume.
Ambra Pazzani ha dimostrato che si può avere successo anche senza contenuti esplicitamente pornografici. Si tratta di una Cosplayer che non propone nudo integrale, ma contenuti creativi e originali! Il suo guadagno è di circa 5000–6000 euro al mese. La sua strategia prova che la creatività e l’originalità possono essere altrettanto redditizie della nudità.
Valentina Fradegrada, modella e influencer già affermata, ha utilizzato OnlyFans come canale aggiuntivo rispetto ai contratti con i brand. La sua presenza consolidata sui social media le ha permesso di convertire facilmente i follower in abbonati paganti, raggiungendo guadagni consistenti senza dover partire da zero.
Marta Neri, pur essendo meno nota al grande pubblico, si è specializzata nel settore cosplay, creando una nicchia di mercato molto fedele. Ha raccontato di aver superato i 2000 euro al mese solitamente con la condivisione di contenuti altamente specializzati. E questo dimostra come il targeting di nicchia possa essere estremamente efficace.
Il caso di Elisa Esposito, la famosa “prof di corsivo”, è particolare! Diciamo che ha trasformato un fenomeno virale in una fonte di reddito. Anche se non ha mai confermato ufficialmente le cifre, si stima che il suo profilo generi entrate tra i 1000 e i 3000 euro mensili, sfruttando la curiosità mediatica piuttosto che contenuti tradizionali.
Consiglio Utile: Per i più curiosi, vi indichiamo un sito web dove trovare maggiori informazioni sui profili OnlyFans delle modelle appena citate, oltre a famose influencer e ragazze italiane che hanno un profilo OnlyFans attivo. La directory è www.ragazzeonlyfans.it, troverete una sorta di scheda dei profili, con biografia delle creator, tipologia di contenuti offerti e tante altre curiosità. Un servizio molto utile per chi desidera iscriversi e seguire le creator italiane su Onlyfans.
Strategie di successo: il lavoro dietro i numeri
Il motivo per cui poche ce la fanno sta tutto nella strategia e nell’approccio professionale. Pubblicare qualche foto ogni tanto non basta assolutamente. Chi riesce a guadagnare cifre significative ha sviluppato un vero e proprio sistema imprenditoriale che include diversi elementi chiave.
Prima di tutto, serve una presenza costante e strategica sui social esterni. Instagram, TikTok, Twitter diventano canali di promozione gratuita per attirare potenziali abbonati. Questo richiede contenuti quotidiani, engagement con i follower, e una strategia di content marketing ben pianificata.
L’interazione diretta con i fan rappresenta un elemento fondamentale. I creator di successo non si limitano a pubblicare contenuti, ma rispondono ai messaggi, creano contenuti personalizzati su richiesta, e mantengono viva la community attraverso live stream e contenuti esclusivi.
I guadagni si basano su diversi canali di monetizzazione: gli abbonamenti mensili rappresentano la base, ma le mance (tips), i contenuti “pay-per-view”, i messaggi privati a pagamento e i pacchetti personalizzati possono moltiplicare significativamente le entrate. Una creator con 500 abbonati a 5 euro ciascuno genera 2500 euro lordi mensili, che diventano circa 2000 dopo la trattenuta della piattaforma. Ma arrivare e mantenere 500 abbonati attivi richiede un impegno costante.
La gestione del tempo diventa cruciale. Molte creator sottovalutano quante ore al giorno richieda realmente questa attività: fotografare, editare, rispondere ai messaggi, promuovere sui social, gestire la contabilità. È un lavoro a tempo pieno che richiede disciplina e organizzazione.
Al contrario, chi si iscrive con aspettative irrealistiche spesso abbandona dopo pochi mesi. Su varie piattaforme online, molte ragazze ammettono di aver guadagnato meno di 50 euro al mese nei primi sei mesi, creando una distanza abissale tra aspettativa e realtà.
Aspetti fiscali e burocratici: la parte meno Glamour
Oltre al lato economico, esistono complicazioni significative legate al contesto burocratico italiano. Fiscalmente, OnlyFans è considerato un’attività di lavoro autonomo, il che significa che chi guadagna deve necessariamente aprire partita IVA e dichiarare tutti i redditi.
Alcuni creator possono accedere al regime forfettario, con tassazione agevolata al 5% fino a 85.000 euro di fatturato annuo, ma non sempre è possibile applicare questo regime. Dipende da vari fattori, inclusi eventuali altri redditi e la natura specifica dell’attività svolta.
La gestione contabile diventa un aspetto fondamentale che molte sottovalutano. Serve tenere traccia di tutte le entrate, conservare la documentazione, calcolare e versare le tasse trimestrali. Molte creator si affidano a commercialisti specializzati, aggiungendo ulteriori costi alla gestione dell’attività.
Un aspetto particolare riguarda la fatturazione internazionale, dato che OnlyFans è una piattaforma basata nel Regno Unito. Questo può complicare ulteriormente gli aspetti fiscali e richiedere competenze specifiche nella gestione di contratti e pagamenti internazionali.
Il peso del contesto sociale e culturale
Poi c’è il peso del giudizio sociale, particolarmente significativo nel contesto italiano. Nel 2024 fece molto rumore il caso della sospensione di Elena Maraga, un’insegnante di scuola materna, a causa del suo profilo OnlyFans. Il caso mostrò come, in un Paese ancora legato a forti valori tradizionali, l’attività su questa piattaforma possa avere conseguenze professionali e personali importanti.
Molte creator italiane vivono costantemente in bilico tra la possibilità di guadagni concreti e lo stigma sociale che accompagna questa attività. Alcune scelgono di mantenere l’anonimato usando pseudonimi e mascherando la propria identità, altre decidono di affrontare di petto le critiche e vivere apertamente la propria scelta lavorativa.
Il giudizio non arriva solo dalla società in generale, ma spesso anche dalla famiglia e dagli amici più stretti. Molte creator raccontano di aver dovuto affrontare incomprensioni e rotture nei rapporti personali a causa della loro attività su OnlyFans.
Questo aspetto culturale rappresenta un costo nascosto significativo, che va al di là dei numeri economici. La pressione psicologica e sociale può influenzare notevolmente la capacità di mantenere l’attività nel lungo termine.
La dimensione psicologica del lavoro
Non tutti si rendono conto del peso emotivo che comporta questo lavoro. Ogni giorno significa aprirsi con persone che non conosci, dover sempre apparire al meglio, e sopportare commenti che a volte feriscono davvero. È come indossare una maschera che non puoi mai togliere, anche quando dentro ti senti vulnerabile. L’esposizione costante al giudizio altrui e la necessità di essere sempre “disponibili” per i fan creano una pressione psicologica continua che molte sottovalutano inizialmente.
Il burnout rappresenta un rischio concreto in questo settore. La mancanza di confini chiari tra vita privata e lavoro, unita alla natura sempre attiva dei social media, può portare a stati di esaurimento emotivo. Alcune creator raccontano di aver sviluppato ansia sociale o disturbi dell’immagine corporea a causa della pressione costante di apparire perfette.
Molte creator sviluppano strategie di protezione psicologica: orari definiti per le interazioni online, pause regolari, e supporto professionale quando necessario. La capacità di separare la persona privata dal personaggio online diventa fondamentale per la sostenibilità a lungo termine dell’attività. Inoltre, il supporto di una rete di colleghe che affrontano sfide simili si rivela spesso indispensabile per mantenere l’equilibrio mentale.
Conclusioni su quanto guadagnano davvero le creator italiane su OnlyFans: la verità dietro i numeri
Arrivati a questo punto, possiamo rispondere definitivamente alla domanda chiave: quanto guadagnano davvero le creator italiane su OnlyFans? La risposta è complessa e sfumata. La grande maggioranza incassa cifre molto modeste, intorno ai 150–200 euro mensili, insufficienti per vivere esclusivamente di questa attività.
Per chi ci si dedica con serietà e un approccio metodico, i numeri cambiano. Parliamo di persone che trattano OnlyFans come un vero lavoro: pianificano contenuti, studiano cosa funziona, mantengono una presenza costante. Queste riescono a portare a casa tra i 900 e i 1400 euro al mese. Non è male, ma resta comunque qualcosa da affiancare ad altre entrate – difficilmente basta da solo per vivere serenamente.
Solo pochissime creator arrivano a guadagni di migliaia o decine di migliaia di euro mensili, e un’élite estremamente ridotta supera il milione di euro annuo. Questi casi eccezionali, pur facendo molto rumore mediatico, non devono essere considerati la norma ma vere e proprie eccezioni statistiche.
Le storie di successo esistono e continuano a alimentare il mito dei guadagni facili, ma rappresentano una piccolissima percentuale del totale. La regola generale parla invece di un lavoro molto impegnativo, spesso sottopagato rispetto alle aspettative iniziali, e complicato da aspetti fiscali, sociali e psicologici che vanno ben oltre la semplice pubblicazione di contenuti.
OnlyFans, nel contesto italiano, non rappresenta affatto una scorciatoia alla ricchezza. La realtà è che dietro i profili di successo c’è molto più di quello che si vede. Devi saper gestire social media come un marketer, comunicare come un coach, resistere psicologicamente come un atleta, e destreggiarti tra tasse e contratti come un piccolo imprenditore. Non è per tutti – serve davvero la mentalità giusta e tanta, tanta preparazione. Chi ce la fa, se lo merita tutto.
Fonti: