Investire in borsa

Investire in borsa è una delle attività più affascinanti che si possa praticare e, se fatta nel modo corretto, anche una delle più redditizie. Ultimamente sono nate molte guide dedicate a chi vuole investire oggi ma, non sempre riescono ad offrire una panoramica completa di questo mondo. Così abbiamo deciso di realizzare questa breve guida con cui fare chiarezza sull’argomento.

Se vuoi giocare in borsa come un professionista, infatti, devi assolutamente fare tue delle nozioni “di base” senza le quali sarebbe praticamente impossibile avere successi sui mercati finanziari. Se vuoi scoprire come diventare un professionista e padroneggiare strumenti derivati, azioni e valute ti consiglio davvero di leggere fino in fondo questa nostra guida dedicata all’investimento in borsa.

Prima di cominciare, però, voglio ricordarti che per mettere in pratica quello che leggerai qui, come su qualsiasi altra guida che parli di investire in borsa, devi avere un conto di trading. Il mio personale consiglio è quello di aprire un conto demo con un broker professionale. Noi siamo soliti usare plus500 (primo broker europeo con oltre 1 milione di clienti) che offre, appunto, un conto demo (quindi un conto che non richiede soldi reali, con cui potrai fare pratica senza rischiare nulla) gratuito.

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A questo punto non mi resta che augurarti buona lettura.

Broker per investire in borsa come un professionista

investire in borsaPer fare trading online l’utente si deve appoggiare ad un broker: questi differiscono per le offerte promozionali, gli strumenti finanziari utilizzati, i mercati in cui operano e per i costi. Innanzitutto ci sono principalmente due tipi di broker: i Dealing desk (DD) e i No dealing desk (NDD).

I broker Dealing desk generano guadagno attraverso gli spread e vengono anche chiamati Market Maker perché sono in grado di “fare mercato” attraverso le proprie operazioni. I vantaggi di scegliere un broker Dealing Desk comprendono la possibilità di entrare con un capitale basso, nessuna commissione eccetto lo spread, la garanzia sugli eseguiti e l’impossibilità di andare in rosso; al contrario però, si devono accettare spread più alti della media, possibilità di riquotazioni e manipolazione dei prezzi. I broker No dealing desk invece forniscono accesso diretto al mercato interbancario e hanno spread più bassi della media (variabili) e non sono soggetti a riquotazioni; in cambio possono addebitare commissioni per le operazioni e scegliere di variare lo spread.

L’offerta del broker per investire in borsa poi può essere generica o specializzata in determinati mercati (es. solo Forex o solo opzioni binarie e così via) e può offrire varie soluzioni temporali di operatività a seconda dei mercati presenti. Vengono offerti anche diversi modi di operare (per esempio tramite Spot o tramite CFD – Contract For Difference – nel mercato del Forex) e di conseguenza cambiano i costi.
Online è possibile trovare numerose classifiche dei migliori broker, sia del proprio paese che nel mondo. Queste classifiche sono stilate per lo più sotto forma di tabelle dove si comparano alcuni fattori e la prima cosa che si può notare è che non c’è uno od un gruppo di vincitori costante. Il motivo sta proprio sulla differenziazione dell’offerta dei broker rispetto alle necessità dei traders. Partendo dalle classifiche presenti online dei migliori broker in Italia (Maggio 2016), si possono comunque osservare sulla pratica alcune caratteristiche sopra menzionate.

Un broker molto nominato tra i generici, nonchè una delle più importanti realtà europee, è Plus500: è una società londinese che offre una piattaforma di negoziazione CFD. Consente di fare trading su mercato forex, mercato azionario, indici, mercato delle materie prime, bitcoin e litecoin,. E’ un broker No dealing desk ed è autorizzato e regolamentato dalla Financial Conduct Authority e dalla CONSOB in Italia. Plus500 ha spread molto bassi (promuove spread di 1 PIP), offre una leva finanziaria di 1:294 e offre un bonus di 25 euro all’iscrizione (deposito non richiesto).

Un broker specializzato invece in opzioni binarie, per esempio, è 24Option: anch’esso con sede a Londra, è autorizzato e regolamentato da Cysec ad operare all’interno dell’area economica europea e da CONSOB per l’Italia. E’ un broker No dealing desk i cui punti di forza sono: spread e commissioni nulle, bonus dell’85% sul primo deposito con un deposito minimo di 250 euro. Offre inoltre una formazione completa e dettagliata per un migliore approccio al trading. Combinando le informazioni, quindi ogni trader può fare la scelta più vicini a quello che si aspetta dal proprio broker.

Investire in borsa: take profit e stop loss

Nel trading online si possono automatizzare alcune operazioni relative ad un ordine: queste automatizzazioni sono utili per evitare perdite o occasioni mancate date dalla velocità di fluttuazione del mercato e i cambiamenti repentini del trend. Gli ordini in cui vengono inserite vengono chiamati ordini condizionati: questi si attivano se e solo se raggiungono la condizione impostata dal trader, nel frattempo rimangono sospesi nella lista degli ordini.

L’uso di queste condizioni su un ordine si rende necessario per gestire le operazioni in maniera da aumentarne il vantaggio, considerando che il trader non potrà essere costantemente collegato alle piattaforme di trading online e che potrebbe essere assente proprio in momenti cruciali. Come è evidente, nel trading online possono contare di più i secondi che le ore.

Per quanto riguarda l’apertura di un ordine, si possono automatizzare le azioni di acquisto o vendita facendo un ordine condizionato limit order: l’ordine viene eseguito al raggiungimento di una quota (trigger price) decisa dal trader. Si può impostare o meno un arco di tempo in cui rimane valido l’ordine condizionato.

Per quanto riguarda la conclusione dell’ordine si può usare lo stop order per chiudere l’operazione in entrambe le direzioni, siano esse di guadagno (o profitto) che di perdita rispetto all’investimento iniziale. Per automatizzare le opzioni in chiusura positiva quindi, si può cercare di inquadrare una quota realistica e concretamente raggiungibile per stabilire il momento in cui chiudere l’operazione con successo (e senza rimorsi di aver potuto ottenere di più) con il take profit (TP): al raggiungimento della quota prefissata, l’ordine viene chiuso e il guadagno incassato.

Per scongiurare una perdita consistente, invece, si può usare un meccanismo in cui non si permetta all’operazione di procedere in casi di ribassi consistenti, limitando i danni: si usa lo stop loss (SL) che blocca la perdita al raggiungimento di una quota sotto il prezzo iniziale.

Si possono anche impostare stop loss e take profit dinamici: significa che la quota scelta per ognuno si adatta automaticamente al movimento (trend) del mercato. L’uso in contemporanea delle opzioni di stop loss e take profit è un altro tipo di ordine condizionato chiamato brackets: l’ordine si chiude al raggiungimento di una delle due opzioni (l’una esclude l’altra).

La performance complessiva del trader che decide di investire in borsa è sicuramente avvantaggiata con gli ordini condizionati perché si approfitta in modo continuativo dei movimenti del mercato ma è necessaria un attenta valutazione del mercato a priori per impostare le quote corrette: altrimenti il rischio è di chiudere degli ordini sottovalutando sia le possibilità di guadagno (quindi un take profit basso) che le possibilità di perdita.

Gli aspetti psicologici dell’investimento in borsa

La facilità di accesso e la promozione di grandi guadagni in breve tempo grazie al trading online, sono la causa della maggior propensione all’accettazione di grandi rischi da parte degli utenti. Tra questi, i rischi psicologici sono quelli più sottovalutati e forse, meno identificati.

Innanzitutto, quando un utente decide di iniziare ad investire in borsa con gli strumenti di trading online, lo fa sicuramente spinto da un’obiettivo monetario: guadagnare soldi, possibilmente tanti, con una base di partenza che sia più esigua possibile. Se poi si aggiunge la possibilità di farlo in qualunque momento da casa o persino dal proprio smartphone con un semplice tocco, il quadro idilliaco è completo. Probabilmente questa è la vecchia utopia dei cercatori d’oro, ma è tuttora ancora molto efficace per accecare anche l’utente più previdente.

Questo è forse il primo e maggiore rischio: l’aspettativa di un’attività facile. Se l’aspettativa e la realtà non coincidono, infatti, alcuni fattori psicologici entrano in gioco e possono provocare danni, sia di dipendenza che, in questo caso, finanziari.

Investire in borsa non è un passatempo né tanto meno è un gioco: si deve da subito mettere in conto che ci vorrà un’adeguata formazione fatta di studio, analisi, approfondimenti di natura economica e matematica perchè non è un’attività che si possa improvvisare da un giorno all’altro. Inoltre, a seconda del tipo di trading online in cui si sceglie di operare, ci vuole una certa continuità per seguire e conoscere il comportamento di azioni, mercati o beni.

In questo senso, occorre entrare anche nell’ottica di costruirsi una propria disciplina nell’essere un trader. Serve del tempo per formare la propria strategia di operatore, servono delle regole sui soldi da investire e occorre fare un lavoro personale per affrontare alcune situazioni cruciali: ossia la perdita di capitale, il guadagno promettente ed il conseguente rischio di dipendenza ossessiva.

La perdita di capitale può esser vissuta come un fallimento ed essere accettato imparando qualcosa ma c’è anche il rischio di avere una reazione di accanimento e maggior azzardo per pareggiare la perdita: investimenti al ribasso o investimenti più alti per sperare recuperare credito. Tutto questo a discapito di sicurezza e analisi responsabile delle operazioni finanziarie.

Dall’altro lato, un eccessivo guadagno improvviso può avere lo stesso effetto e quindi aumentare l’azzardo, sia nella qualità degli investimenti che nelle somme, nella speranza di ripetere la situazione vincente. Entrambe le situazioni possono favorire anche la dipendenza ossessiva, in cui l’utente non riesce più a controllare razionalmente l’attaccamento al “gioco”, molto simile a quanto accade per il gioco d’azzardo.

Investire in borsa con la leva finanziaria

Quando si gioca in borsa si utilizza uno strumento per amplificare la portata delle proprie operazioni, chiamato leva finanziaria: essa ha un ruolo determinate nel trading con i CFD. La leva finanziaria consiste nell’investire una piccola somma in un operazione con valore molto maggiore: la parte mancante è investita dal broker ed il guadagno (o perdita) è lo stesso di quanto si sarebbe ottenuto investendo da soli l’intero valore. Come è possibile? Di seguito si vedranno i dettagli.

La somma iniziale investita dal trader si chiama margine o requisito di deposito e servirà a coprire le eventuali perdite. Il margine è in realtà una piccola parte del valore del bene che si acquista e il ruolo della leva è proprio quello di moltiplicare questo margine per aumentare l’investimento e di conseguenza il guadagno possibile sul bene. Vengono offerti diversi livelli di leva finanziaria a seconda del broker e del tipo di operazioni richieste: per esempio, una leva che moltiplichi 100 volte il margine viene indicata “leva 1:100”. Più la leva è grande, più è grande il rischio.

Un esempio semplice: se si investe 1 euro (margine) su un bene con una leva di 1:100, la somma investita complessiva è di 100 euro (di cui 99 euro messi dal broker). Se il valore del bene aumenta a 110 euro, il guadagno di 10 euro viene suddiviso proporzionalmente tra broker (9 euro) e trader (1 euro).
Nello stesso investimento, in assenza di leva, il margine di 1 euro avrebbe fatto guadagnare solamente 0,10 euro (10 centesimi).

Grazie alla leva finanziaria, quindi, con 1 euro di margine investito, il guadagno è stato del 100. Applicando questa formula a numeri molto più grandi, si comprende la portata e la potenza della leva finanziaria.

I vantaggi della leva finanziaria non riguardano solo le possibilità di guadagno ma anche la possibilità di avere più liquidità nel portafoglio (proprio perché necessarie somme piccole) con la conseguenza di poter operare contemporaneamente su diversi beni con lo stesso capitale. Non bisogna dimenticare che il più grande svantaggio della leva è che, come aumenta esponenzialmente il guadagno su un’operazione, ne aumenta il rischio di perdita della stessa misura: infatti, in caso di perdita, il trader deve ripagare la perdita in modo proporzionale col broker.

La leva finanziaria è offerta sulla maggior parte dei mercati sebbene nel Forex raggiunga livelli molto alti: si parla addirittura di leve di 1:400 che, per quanto siano molto attraenti, sono altamente rischiose.
Proprio per gli alti rischi che implica il suo utilizzo, è sconsigliato l’uso della leva ai principianti o comunque a chi non è molto esperto e deve ancora acquisire esperienze positive nel trading online. Inoltre, anche per gli esperti, si raccomanda l’impostazione di opzioni stop loss, per esempio, per impedire che una eventuale perdita prosciughi il proprio conto di trading.

Investire in borsa nel forex

Il più grande mercato al mondo è il mercato delle valute a cui ci si riferisce con il termine Forex (acronimo di Foreign Exchange): è definito mercato OTC (Over the Counter) che significa che non ha una sede fissa, quindi possono parteciparvi tutti i trader del mondo. Nel Forex si fa trading speculando sulla fluttuazione dei tassi di cambio delle valute ed è possibile operarvi per 5 giorni a settimana (esclusi i festivi) sia online che telefonicamente.

Giocare in borsa nel Forex avviene con previsioni sulla variazione del prezzo di una coppia di valute durante una giornata di contrattazione. Nel dettaglio, su una coppia di valute A/B, si sceglie di acquistare A se la previsione è di un aumento del valore di A rispetto a B (operazione LONG); viceversa, se la previsione è di una diminuzione di A rispetto a B, si sceglie di vendere A (operazione SHORT). Inoltre, si definisce ASK il prezzo di vendita e BID quello di acquisto della valuta A. La differenza tra il prezzo di vendita e quello di acquisto viene chiamato spread. Il guadagno del trader quindi deriva dalla rivendita/riacquisto della valuta ad un prezzo più vantaggioso.

La conseguenza diretta della scelta di coppie di valute è che il trader può guadagnare anche nei momenti in cui il mercato è in crisi dato che la previsione è relativa solo al rapporto tra le due valute scelte.
Quando decidi di investire in borsa nel Forex le valute sono identificate da una sigla di tre lettere (es. EUR) e le coppie sono separate da una barra (es. EUR/GBP). Le valute più conosciute sono: EUR (Euro), USD (Dollaro statunitense) JPY (Yen giapponese), GBP (Sterlina britannica), CHF (Franco svizzero), AUD (Dollaro australiano), CAD (Dollaro canadese); gli scambi più comuni sono chiamati majors e sono: EUR/USD, GBP/USD, USD/JPY e USD/CHF.

I soggetti che operano nel mercato Forex sono gli hedger (enti governativi o grandi società, maggiormente esposti al rischio e rappresentano il 5% del mercato) e gli speculatori. A questi ultimi appartengono: banche centrali (es. BCE, FED…), istituti bancari privati, imprese multinazionali, governi ed istituzioni, speculatori valutari ed infine gli investitori privati (traders).

Il trader che vuole guadagnare nel Forex deve possedere una buona conoscenza su prezzi e valute e su tutti gli elementi che influiscono sulla loro variazione: nel Forex non si può improvvisare perché, sebbene i guadagni possano essere alti, i rischi lo sono altrettanto. Il Forex non è conosciuto per permettere guadagni facili e il broker che li promette, probabilmente lo fa a danno del trader.

Il trader può comunque utilizzare gli strumenti di Forex trading Automatico tra cui robot Forex (software che fanno previsioni per conto dell’utente) e social trading che consiste nell’utilizzo delle pratiche di altri traders in modo da copiarne le operazioni, guadagnando sulla ripetizione in larga scala.

Investire in borsa con le opzioni binarie

Continuiamo il nostro percorso alla scoperta del metodo ottimale per investire in borsa. In questo settore, negli ultimi anni, è avvenuta una notevole rivoluzione con l’introduzione delle opzioni binarie. Le opzioni binarie sono forse il tipo di operazioni più semplice esistente sull’orizzonte finanziario: esse si basano infatti sulla previsione che un bene o asset aumenti o diminuisca di valore in un arco di tempo limitato.

Si tratta così di un’operazione vincitrice al 50% e ricorda la puntata sul rosso o nero nel gioco della roulette: in questo gioco ci sono 36 numeri, metà rossi e metà neri, e scommettere sul colore da quindi la possibilità di vincita del 50%. Questo strumento finanziario è nato probabilmente per offrire un tipo di trading accessibile ad un pubblico ancora più vasto per la sua semplicità e richiede un investimento molto basso, cosa che lo rende appetibile anche ai principianti.

Gli elementi che caratterizzano le opzioni binarie, quindi, sono: un bene o asset (uò trattarsi di azioni, materie prime, valute o indici di borsa), una somma da puntare, una scadenza (da un minimo di 30 secondi a scadenze anche settimanali) e una previsione del valore al termine della scadenza (aumento o diminuzione). Il trader quindi fa la sua previsione su un bene, seleziona una scadenza temporale ed al termine del tempo indicato, se il valore è salito/sceso anche solo di una piccola percentuale, ottiene un risultato di guadagno o perdita sulla somma versata.

Il meccanismo per investire in borsa con le opzioni è davvero semplice e intuitivo e proprio per questo motivo è fonte di grandi aspettative sui guadagni. E’ bene quindi dare uno sguardo anche ai rischi potenziali che partono soprattutto dal sottovalutare l’importanza della formazione. Ancora una volta, si parla di un sistema – quello finanziario – con le sue regole e “abitudini” e vanno conosciute, pena la perdita di soldi e sicurezza (anche psicologica) dei trader. Ecco i punti a cui prestare attenzione.

Le opzioni binarie sono strumenti ad alto guadagno rispetto ad altri: è vero nonostante tutto, ma è relativo all’esperienza del trader. Si parla di guadagni che oscillano dal 75% al 550% del capitale investito per ogni singola operazione e questi numeri sono oggettivamente alti, tali da permettere ad alcuni di “vivere” dei guadagni ottenuti. Ma allo stesso tempo, esistono le perdite e vanno di pari passo con la possibilità di vincita quindi si deve agire con cautela. Inoltre, collegato alla possibilità di vincita, è bene investire una somma di partenza che, in caso di perdita, non crei un danno; si parla di puntate del 5% rispetto al proprio capitale.

Le opzioni binarie sono sicure: come strumento può essere classificato come “sicuro” ma quello che potrebbe non esserlo è il broker a cui ci si affida, soprattutto vista la quantità di essi presenti online. Occorre sempre fare un controllo sul background del broker a cui ci si affida per evitare di finire nelle mani di truffatori.

Le opzioni binarie sono rischiose: è vero per il versante dell’investimento perché se si sceglie di investire una somma, quella equivale al massimo della perdita possibile per quella operazione. Spetta al trader una scelta ponderata della somma da investire e del rischio che ne consegue: la responsabilità è personale.

Diversificare l’investimento in borsa

L’insieme delle attività finanziarie di investimento del trader prende il nome di portafoglio e vi si fa riferimento nel trading online per monitorare la propria situazione, sia per valutare guadagni e perdite sia per progettare nuovi investimenti sull’insieme dei titoli in cui si sta operando.
Il portafoglio mostra appunto l’insieme dei titoli e operazioni in corso e sia studi che esperienze, consigliano di fare scelte differenziate per avere una diversificazione del portafoglio massima.

Differenziare significa investire in borsa su diversi tipi di titoli e distribuire il proprio capitale su più operazioni. La prima conseguenza è che l’investimento diversificato può attuire le operazioni di perdita con la compensazione. Si pensi ad un portafoglio con un solo investimento su un bene: se il bene va in perdita va in perdita il capitale del trader. Se invece si differenziano le operazioni e si distribuisce il capitale su più fronti e si aumentano le probabilità che ci siano almeno tanti guadagni quante perdite (se non ovviamente la utopica totalità di guadagni).

La diversificazione serve quindi a minimizzare i rischi complessivi dovuti agli andamenti dei titoli in cui si investe e può rappresentare una vera e propria strategia di trading per un investimento più sicuro.
La diversificazione però non si opera per quantità di operazioni (anche perché molti broker applicano delle limitazioni al numero di operazioni in contemporanea per trader): si attua soprattutto per settori di investimento, per strumenti finanziari, in base alla correlazione tra titoli ed infine, in base alla durata.

Differenziare per settori di investimento significa operare su titoli di società di settori diversi (es. settore industriale, assicurativo, tecnologico, bancario, etc…) per limitare le conseguenze di eventi di settore (es. crisi del settore immobiliare). Differenziare gli strumenti finanziari significa operare su diversi tipi di titoli come potrebbero essere azioni, obbligazioni, titoli di stato. Differenziare in base alla correlazione significa osservare la presenza di nessi tra titoli (es. quando A tende a salire A, B è in calo) e sul lungo termine agire di conseguenza. Infine, differenziare in base alla durata significa possedere titoli con diverse scandenze, non tutti a breve o lungo termine: questo riduce i rischi di fluttuazione.

In conclusione, il trader previdente è quello che decide di investire in borsa solo dopo aver acquisito le giuste competenze, quello che studia sul lungo perdiodo la diversificazione ma che inizia a metterla in atto sin dall’inizio della sua esperienza di trading.