Anatocismo bancario: cosa significa e definizione

Molto spesso si sente parlare di contenziosi tra banca e clienti causati dall’anatocismo bancario. Sono già tanti che conoscono la definizione base di questa problematica: l’anatocismo è il calcolo degli interessi sugli interessi già maturati. Per capire meglio il significato di questo termine è però necessario approfondire un po’ il discorso.

Cosa significa anatocismo bancario? Definizione ed esempio

Come detto, viene definito anatocismo quella pratica di calcolare gli interessi sugli interessi già maturati; in pratica gli interessi già maturati si trasformano in capitale (si parla infatti di capitalizzazione degli interessi), ovvero vanno ad aggiungersi al capitale dovuto e producono a loro volta interessi (il termine che si usa in questi casi è: interesse composto).

Facciamo un piccolo esempio per spiegare meglio quanto detto. Supponiamo di avere un debito di 1.000 euro nei confronti della nostra banca; su questo debito l’istituto applica un tasso di interesse pari all’1,00% annuo. Questo significa che al termine dell’anno il debito ammonterà a 1.000 euro di capitale e a 10 euro di interessi, per un totale di 1.010 euro.

All’inizio dell’anno successivo (n+1), con la capitalizzazione, i 10 euro di interessi vanno ad integrarsi con il capitale; al termine dell’anno n+1 gli interessi non vengono più calcolati sui 1.000 euro iniziali, ma su 1.010 euro, quindi ammonteranno a 10,10 euro. Quei 10 centesimi in più sono il frutto del calcolo degli interessi sugli interessi maturati l’anno precedente, con il debito che sale a 1.020,10 euro.

Il divieto di anatocismo e le regole sugli interessi

Il Codice Civile, più precisamente l’articolo 1283, prevede una regola generale secondo la quale gli interessi maturano esclusivamente sul capitale dovuto. La stessa norma però prevede anche che ci possa essere anatocismo in conseguenza ad un accordo successivo alla scadenza degli interessi maturati, a patto che questi siano dovuti per almeno sei mesi.

Fino a non molto tempo fa però l’anatocismo bancario era una realtà molto importante, visto che per anni la giurisprudenza ha ritenuto che nei rapporti bancari (conti correnti in primis) rappresentassero un’eccezione alla regola generale stabilita dal Codice Civile. Si è arrivati all’eliminazione dell’anatocismo bancario solo nel 2014: dal primo gennaio di quell’anno gli interessi periodicamente capitalizzati non possono produrre ulteriori interessi, che vengono calcolati esclusivamente sul capitale.

Stando alle nuove regole:

  • gli interessi passivi non possono produrre ulteriori interessi;
  • gli interessi passivi e quelli attivi vengono calcolati con la stessa periodicità;
  • il periodo di conteggio degli interessi non può essere inferiore ad un anno;
  • gli interessi passivi si calcolano al 31 dicembre, anche se i contratti sono stati stipulati nel corso dell’anno, oppure al termine del rapporto;
  • gli interessi che vengono calcolati al 31 dicembre devono esser pagati entro il primo marzo successivo;
  • le banche devono sempre dare una separata evidenza al capitale ed agli interessi.